News

Fare squadra contro il cancro del retto

giovedì 22 dicembre 2022

Finanziato un progetto di ricerca in collaborazione con altri Centri

Gruppo Sarcomi

Nei pazienti con carcinoma del retto è fondamentale ridurre il rischio di recidiva locale e metastasi a distanza, cercando di ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti e preservare il più possibile la funzione dell’organo, con un conseguente miglioramento della qualità di vita.

Da diversi anni presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano è operativo un gruppo di lavoro clinico sperimentale dedicato ai tumori del retto: un team multidisciplinare di professionisti, clinici e ricercatori che sta ottenendo risultati molto interessanti in merito al raggiungimento di un trattamento sempre più efficace e personalizzato.

Nei tumori localmente avanzati l’integrazione di radio e chemioterapia consente delle risposte cliniche complete in circa un quarto dei pazienti: in questi casi, alcuni studi clinici stanno esplorando la possibilità di applicare un atteggiamento chirurgico conservativo senza ricorrere all’asportazione del retto, riservando questa opzione soltanto nel caso di una eventuale ripresa della malattia.

In aggiunta al trattamento radio-chemioterapico preoperatorio standard si sta valutando un approccio che intensifichi la radioterapia e la chemioterapia nei pazienti con caratteristiche di malattia sfavorevoli. Molti dati recenti di letteratura scientifica sembrano indicare l’efficacia di questo tipo di programma, noto come “Total Neoadjuvant Therapy”, al quale i pazienti del Centro di Riferimento Oncologico hanno l’opportunità di accedere grazie a Bridge-2, uno studio che vede fra i partecipanti diversi Centri nazionali.

Sono state inoltre sviluppate delle tecniche chirurgiche mini-invasive che, in una percentuale sempre maggiore di pazienti, evitano di ricorrere a stomie definitive e consentono un rapido recupero postoperatorio, allo scopo di migliorare la qualità di vita dei pazienti mantenendo una buona sicurezza nel controllo della malattia oncologica.

L’esperienza di ricerca clinica e traslazionale sviluppata negli anni dal gruppo di lavoro multidisciplinare del CRO ha visto la sua naturale evoluzione nell’utilizzo di nuove tecnologie nel campo della biologia molecolare e nell’applicazione dell’intelligenza artificiale per identificare i fattori predittivi di risposta finalizzati a un trattamento personalizzato con effetti collaterali contenuti. La validità di questo metodo è stata recentemente riconosciuta a livello nazionale mediante un finanziamento di ricerca finalizzata da parte del Ministero della Salute che ha valutato come quarto nella graduatoria generale – e primo assoluto in campo oncologico – un progetto collaborativo fra il Centro di Riferimento Oncologico, l’Istituto Oncologico Veneto di Padova e l’Istituto Oncologico di Candiolo che prevede l’utilizzo di studi clinici innovativi e tecnologie avanzate per l’identificazione di fattori in grado di fornire ai pazienti con carcinoma del retto il migliore trattamento e la migliore qualità di vita possibile.

Il ruolo della ricerca risulta infatti fondamentale per evidenziare fattori biologici e molecolari che, insieme a quelli clinici, permettano di raffinare la stratificazione del rischio e personalizzare in maniera più accurata la terapia. A questo obiettivo concorre la presenza, all’interno del gruppo di lavoro, dei ricercatori della Farmacologia Sperimentale e Clinica che si dedicano all’identificazione dei fattori biologici e molecolari del tessuto tumorale e dei fattori genetici del paziente predittivi del rischio di recidiva di malattia e della tossicità dei trattamenti. Un approccio che ha già portato all’utilizzo di marcatori genetici legati al metabolismo dei farmaci antitumorali per risparmiare al paziente dei severi eventi tossici con un relativo risparmio di risorse economiche per le strutture sanitarie.