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Prostata, il punto su cure e prevenzione

venerdì 11 giugno 2021

Nella giornata mondiale dedicata a uno dei tumori più diffusi negli uomini, approfondiamo le nuove strategie per il trattamento e la diagnosi precoce

Secondo i dati più recenti, circa 1 uomo su 8 in Italia ha la probabilità di ammalarsi di cancro della prostata nel corso della vita. Si tratta infatti di uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile (circa 35.000 nuovi casi l’anno in Italia), anche se il rischio di un esito infausto della malattia rimane basso, soprattutto se si interviene in tempo. Lo dimostra anche il dato relativo al numero di persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore della prostata da più di 5 anni: il 91%, percentuale tra le più alte in caso di tumore.

Uno dei principali fattori di rischio per il cancro della prostata è rappresentato dall’età: se le possibilità di ammalarsi prima dei 40 anni sono molto scarse, dopo i 50 anni possono aumentare sensibilmente, mentre circa 2 tumori su 3 vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Altro fattore non trascurabile è la familiarità: chi ha un parente consanguineo (padre, fratello ecc.) con questa patologia ha un rischio di ammalarsi pari al doppio rispetto a chi non presenta nessun caso in famiglia.

L’11 giugno si celebra la Giornata mondiale del cancro della prostata. Negli ultimi dieci anni la ricerca scientifica ha raggiunto progressi significativi nel campo della tecnologia diagnostica (con la Risonanza magnetica multiparametrica e la PET con PSMA), della tecnologia terapeutica – con la chirurgia assistita robotica e la radioterapia (IMRT-IGRT, tomoterapia, trattamenti stereotassici) – della ricerca di base (con la profilazione genica) e farmacologica. Tutto ciò ha reso possibile curare il tumore della prostata in modo sempre più efficace e sicuro.

Oggi sono disponibili molti tipi di trattamento, ciascuno dei quali presenta benefici ed effetti collaterali specifici. Solo un’attenta analisi delle caratteristiche del paziente (età, aspettativa di vita ecc.) e della malattia (basso, intermedio o alto rischio) può consentire al team di specialisti della Prostate Cancer Unit – urologo, radioterapista e oncologo afferenti al CRO di Aviano e all’ASFO di Pordenone – di consigliare la strategia più adatta e personalizzata concordando la terapia anche in base alle preferenze del paziente.

La Prostate Cancer Unit ha fornito un ampio contributo alla ricerca per offrire il migliore risultato possibile a seguito della diagnosi e per assicurare ai pazienti di ricevere le informazioni necessarie a prendersi cura della propria salute. In particolare, ha realizzato iniziative per mettere in atto strumenti utili a migliorare la vita dei pazienti (diagnosi, trattamento, processo decisionale, guarigione attiva e benessere) e approfondire la conoscenza della malattia mediante la ricerca di tecniche diagnostiche biomolecolari e genetiche. Perché diffondere consapevolezza è il primo passo per fare in modo che il cancro alla prostata diventi una priorità pubblica.