News

Ridefinizione della chirurgia generale e oncologica, protocollo d'intesa fra CRO e AAS n.5

martedì 28 luglio 2015

Ipotizzata la costituzione del DOCAV, Dipartimento di Oncologia Chirurgica di Area Vasta Key-points su tre livelli: equità nell’accesso alle prestazioni e al trattamento e semplificazione dei percorsi di diagnosi per i pazienti, crescita delle competenze professionali e razionalizzazione dei fattori produttivi.

Ridefinire l’offerta complessiva di chirurgia generale/oncologica con la creazione di un’area condivisa e trasversale a CRO e AAS 5, è la premessa fondante la costituzione del DOCAV, Dipartimento di Oncologia Chirurgica di Area Vasta, ipotizzata in un protocollo d’intesa sottoscritto dai direttori generali del Centro di riferimento oncologico, Mario Tubertini e dell’Azienda Sanitaria n. 5, Paolo Bordon.
Nel documento è schematizzata, dentro il DOCAV, la creazione di tre strutture: chirurgia generale, di pertinenza dell’Azienda Sanitaria e operativa nel presidio di Pordenone e chirurgia oncologica, direttamente gestita dal CRO con la specializzazione senologica, ugualmente allocata al Centro di riferimento pedemontano.

Il layout ipotizzato per la messa a regime del DOCAV prevede che Pordenone presidi interamente la chirurgia generale non oncologica e quella oncologica non specialistica in sinergia con il CRO, «attraverso la definizione condivisa di percorsi diagnostico-terapeutici e di protocolli operativi – spiegano i direttori – che valorizzino e sviluppino il patrimonio e le capacità professionali presenti, favoriscano la circolazione nelle diverse sedi dei professionisti e massimizzino la disponibilità delle grandi tecnologie, utilizzando pienamente la piattaforma tecnologica costituitasi presso l’IRCCS CRO».

La chirurgia oncologica senologica, invece, sarà assicurata dal CRO che, gradualmente, avocherà la casistica a sé aprendosi all’accesso di professionisti provenienti dalle strutture della AAS 5, anche nella costituzione multidisciplinare e multi professionale dell’unica Breast Unit prevista dalle specifiche disposizioni regionali. Il kick-off del progetto prevede una prima fase sperimentale che impegnerà le aziende su tre ordini di risultati in ordine a pazienti, professionisti e sistema.

Per i primi spiccano l’equità nell’accesso alle prestazioni e trattamento, la semplificazione dei percorsi di diagnosi e cura e la gestione dell’attesa per l’accesso alle prestazioni nel rispetto dei tempi previsti dalle norme regionali. Per quanto concerne i professionisti, il key-points principale è la crescita delle competenze professionali / specializzazione delle linee produttive mentre per ciò che concerne il sistema, l’attenzione è focalizzata alla razionalizzazione dei fattori produttivi, che potrà favorire l’acquisizione di ulteriori tecnologie, ad esempio robot chirurgico, fruibili anche dalle altre specialità chirurgiche (urologia, ORL, ginecologia) presenti nelle 2 Aziende. Infine, sempre in ordine al sistema, l’attuazione degli indirizzi tracciati dalla legge di riforma del SSR. I dettagli operativi del DOCAV saranno definiti e traslati negli atti aziendali che sono attualmente alla redazione in entrambe le strutture.

Ufficio Stampa
IRCCS Cro Aviano
Massimo Boni
news@cro.it