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Carcinoma della mammella ed effetti collaterali: al CRO la crioterapia per evitare onicopatie e mani e piedi

venerdì 18 dicembre 2015

Lo studio, messo a punto da un’equipe infermieristica dopo il via libera del Comitato Etico, mira alla riduzione dell’incidenza delle onicopatie, affezione che provoca problemi pratici, estetici e, di conseguenza, anche dai risvolti psicologici. Primo del genere a livello italiano.

Piccoli o grandi gesti del quotidiano compiuti con le mani o sorretti dai piedi inibiti però dalla
chemioterapia: può accadere alle pazienti affette da carcinoma della mammella trattate con Paclitaxel, farmaco capace di innescare onicopatia, affezione a carico delle unghie che può causare deformità o distacco. Un problema nel problema, come spesso accade in ambito oncologico, con rivoli di natura psicologica, pratica ed anche estetica.

Negli ultimi mesi, constatata l’assenza di letteratura a livello nazionale e livello internazionale, dove ben poco è stato effettivamente intercettato, ma soprattutto nella effettiva necessità di risolvere la contingenza, all’Istituto Nazionale Tumori CRO di Aviano una equipe specialistica composta dalle infermiere Cristina Mazzega Fabbro Lara Del Cont ha elaborato uno studio, approvato dal Comitato Etico dell’IRCCS, che mira a valutare l’impatto della crioterapia nella riduzione dell’incidenza delle onicopatie a completamento delle 12 somministrazioni settimanali del farmaco. Una metodologia preventiva «che ha preso il via ad autunno – spiega lo staff – e che sta già offrendo risultati significativi; le donne che vi si stanno sottoponendo, una quindicina sulle
62 che valuteremo a regime, sono molto soddisfatte».

Alle pazienti «applichiamo sulle unghie delle mani e dei piedi di entrambi i lati sacchetti ghiacciati con temperatura che va da -5 a +5°C. La durata complessiva è di 70 minuti: 60 dell’infusione e altri 10 dal momento che la maggior concentrazione del farmaco è presente dopo un’ora dall’inizio della terapia». Nell’attuazione del protocollo non si rende necessario un cambio dei sacchetti poiché la temperatura arriva a 0°C dopo 30 minuti dall’attivazione e si innalza di solo 5°C durante gli altri 30 minuti. Vengono applicati sacchetti di ghiaccio monouso forniti dalla farmacia interna dell’Istituto per evitare qualsiasi tipo di contaminazione batterica». La proporzione di pazienti libere da tossicità ungueale viene calcolata come rapporto tra il numero di pazienti che non hanno sviluppano tossicità ungueale di grado 2-3 entro 12 settimane sul totale delle arruolate nello studio.

La crioterapia, che viene effettuata nell’Unità Operativa di Day Hospital Oncologico del CRO, durerà sino al prossimo autunno per poi sfociare, è l’auspicio, in un protocollo operativo valido a livello nazionale e internazionale. «La valutazione basale al riscontro del nostro lavoro – proseguono le infermiere - prenderà in considerazione i seguenti parametri: colorazione dell’unghia e sua omogeneità, corretta adesione e integrità dei margini, aderenza della lamina al letto, dolore.
La valutazione sarà correlata a foto. Verrà valutata anche  la capacità di compiere le attività di vita quotidiana, come la cura di sé ed attività casalinghe e/o lavorative. Terminate le dodici settimane di chemioterapia con Paclitaxel, le pazienti saranno rivalutate dopo 3 mesi in regime di follow-up».


Ufficio Stampa
IRCCS CRO AVIANO
Massimo Boni
news@cro.it