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Sospeso il triage, il nostro grazie ai volontari

mercoledì 4 maggio 2022

Dopo oltre due anni di emergenza cessano i controlli all’ingresso del CRO, anche se permangono alcuni vincoli da rispettare in particolare per quanto riguarda gli accompagnatori e le visite ai degenti

CRO dall'alto con tende triage

Dopo essere stati alleggeriti in aprile, da lunedì 2 maggio sono stati sospesi – per il momento in via temporanea – i controlli all’ingresso del CRO ed è stato ripristinato l’accesso non presidiato in Istituto.

Cessa dunque, dopo oltre due anni di emergenza, l’attività di triage delle persone in entrata, che soprattutto nelle fasi più acute della pandemia ha permesso di mantenere l’ospedale e i suoi pazienti al sicuro. È stato inoltre ripristinato lo sbarco ambulanze attraverso l’apposita rampa, rimasta a lungo interdetta. Nei prossimi giorni saranno smantellate le tende che dal marzo del 2020 hanno ridisegnato l'accesso all'ospedale e garantito riparo dalle intemperie nei giorni più affollati.

Non è ancora il ritorno alla normalità: sebbene i pazienti possano entrare senza controlli al CRO, permangono alcune limitazioni che devono essere rispettate scrupolosamente per la sicurezza di tutti:

  • gli accompagnatori non possono ancora entrare liberamente: valgono le precedenti eccezioni per i soli casi di grave disabilità psico-fisica, barriere linguistico-culturali, minori di età e quando espressamente autorizzati dallo specialista di riferimento;
  • è necessario indossare sempre una mascherina pulita (di tipo chirurgico o FFP2), rispettare il distanziamento interpersonale e igienizzare le mani con la soluzione idroalcolica con frequenza;
  • le visite ai degenti sono concesse con limiti: per visitare le persone ricoverate è necessario esibire il Green Pass e sottoporsi al triage all’entrata del reparto, ma solo un visitatore al giorno, per massimo 45 minuti e in orari ancora ristretti.

Il triage al CRO è stato uno sforzo enorme: drammatico nelle prime fasi, poi comunque gravoso per il personale sanitario come per i pazienti. Questo sforzo non sarebbe stato possibile senza l’infaticabile supporto dei volontari del Comune, della Protezione civile e degli Alpini di Aviano e la costante opera di accoglienza e assistenza dell’Associazione Insieme, che hanno affiancato gli infermieri e il personale amministrativo del CRO nello tentativo di non far entrare il Covid in Istituto.

«Siamo stati testimoni e privilegiati destinatari di un senso di attaccamento e di protezione straordinari, sia tra volontari che tra il personale sanitario che si è alternato all’esterno dell’Istituto», ha commentato il direttore generale Francesca Tosolini. «Saremo sempre in debito con queste persone, che nel momento in cui più alto era il pericolo per i pazienti immunodepressi ospitati dal nostro Centro hanno anteposto ogni timore alla necessità di fare fronte comune contro il virus. Il nostro ringraziamento va inoltre ai pazienti e ai loro familiari, che hanno sopportato limitazioni importanti, ancor più gravose perché subite in un momento già complicato della loro vita. Oggi possiamo dire che ne è valsa la pena, perché l’ospedale è rimasto sempre operativo e ha potuto continuare a offrire in sicurezza le migliori cure oncologiche possibili ai pazienti che ne avevano bisogno».