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Il CRO al congresso EUROGIN 2024

giovedì 28 marzo 2024

Presentati a Stoccolma i risultati di uno studio sui tumori orofaringei

Eurogin 2024

Si è tenuto a Stoccolma (Svezia) dal 13 al 16 marzo il congresso internazionale multidisciplinare sulle innovazioni nella ricerca sul papillomavirus umano (HPV) – EUROGIN 2024 – che ha incluso un forum di due giorni sui tumori dell’orofaringe. Un argomento particolarmente studiato al Centro di Riferimento Oncologico, che ha partecipato con una rappresentanza del Comitato di patologia ORL, presentando due comunicazioni orali.

La dott.ssa Mariateresa Casarotto, dell’Unità di Immunopatologia e biomarcatori oncologici, ha presentato i risultati preliminari dello studio LINE-1 methylation in oropharyngeal carcinoma: clinical implications and biological mechanisms, mostrando come le analisi molecolari siano utili per identificare pazienti con tumore dell’orofaringe a elevato rischio di recidiva. Nella seconda relazione, la dott.ssa Elisabetta Fratta, dell’unità di Immunopatologia e biomarcatori oncologici, ha approfondito gli aspetti molecolari alla base di tale associazione, evidenziando come la metilazione di LINE-1 correli con la mutazione del gene TP53, il cosiddetto guardiano del genoma.

“I risultati dello studio possono dare importanti indicazioni per definire il trattamento al paziente, massimizzando l’efficacia e garantendo una adeguata qualità di vita. In particolare, uno degli obiettivi è quello di comprendere come la metilazione di LINE-1 possa influenzare la risposta immunitaria, al fine di migliorare le attuali terapie immuno-oncologiche” ha evidenziato la dott.ssa Valentina Lupato, membro del gruppo di studio e chirurgo della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

Lo studio prospettico multicentrico, promosso e coordinato dal CRO, è iniziato nel 2019 grazie alla collaborazione con l’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, in seno al Comitato di patologia “Tumori testa e collo”. Lo studio arruola pazienti con tumore dell’orofaringe in nove centri del Nord Italia, con lo scopo di valutare l’impatto prognostico della metilazione del DNA nei pazienti affetti da questa patologia e di capirne le basi molecolari. I tumori dell’orofaringe dovuti all’infezione da HPV hanno solitamente una prognosi migliore dei tumori fumo-correlati. Tuttavia, una quota non trascurabile dei tumori HPV-correlati mostra un elevato rischio di ricaduta nel breve periodo. Il dott. Jerry Polesel dell’Unità di Epidemiologia oncologica – Principal Investigator dello studio assieme alla dott.ssa Fratta – richiama l’attenzione sul fatto che “lo studio permetterà di caratterizzare i tumori HPV-correlati a cattiva prognosi, fornendo le basi molecolari per futuri clinical trials”.