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Prevenire il tumore dello stomaco

giovedì 9 marzo 2023

Ideato un nuovo test basato sul prelievo di sangue

Team tumore gastrico

Il tumore dello stomaco rappresenta la quinta causa di morte per tumore in tutto il mondo. In Paesi come il Giappone e la Corea, dove l’incidenza del cancro gastrico è molto elevata, sono stati messi in atto dei programmi di screening con l’utilizzo della gastroscopia che hanno portato a una riduzione del 30 per cento della mortalità. In Italia, invece, il tasso di incidenza di cancro gastrico standardizzato per età (ASIR) è fra i 10 e i 20 casi ogni 100.000 abitanti: un rischio mediamente basso che non giustifica il ricorso a una gastroscopia di massa.

Per questo motivo al Centro di Riferimento Oncologico è stato ideato un nuovo test (denominato DSC) che può essere utile nel discriminare i pazienti a rischio. «Si tratta di un test basato su un prelievo di sangue che può essere utilizzato per indicare la possibilità di contrarre una lesione precancerosa gastrica in una popolazione già a basso rischio» sostiene Valli De Re, dirigente biologa dell’Immunopatologia e biomarcatori oncologici, che ha messo a punto il test.

«A partire da criteri demografici (come età e sesso) e di laboratorio (quali la presenza di anticorpi anti Helicobacter Pylori e il valore del pepsinogeno e della gastrina G17) il test è risultato in grado di selezionare una categoria di soggetti a cui poter proporre una gastroscopia a scopo diagnostico o una visita ravvicinata nel tempo per arrivare a un’eventuale diagnosi di precancerosi o di cancro gastrico il più precocemente possibile» riferisce Agostino Steffan, direttore dell’Immunopatologia e biomarcatori oncologici.

Come dimostra il lavoro pubblicato sulla rivista scientifica “International Journal of Molecular Sciences”, il test DSC è stato inizialmente estrapolato da una coorte di 500 soggetti e validato prospettivamente su una coorte di oltre 150 pazienti. Il test ha registrato un’accuratezza di circa il 75 per cento e una sensibilità del 70 per cento. Un dato migliorabile ma sufficiente per un possibile utilizzo in clinica.

Infatti, gli sforzi della ricerca clinica sono indirizzati verso una diagnosi in fase precoce o addirittura in fase asintomatica che non solo possono migliorare gli esiti clinici dell’intervento terapeutico sul cancro gastrico, ma possono, in alcuni casi, portare a un’asportazione con resezione endoscopica delle lesioni preneoplastiche: tecniche di terapia endoscopica, effettuate presso il CRO, che non necessitano dell’intervento chirurgico. Lo stesso test risulta inoltre utile per valutare l’assenza delle lesioni e la scelta terapeutica riguardante, ad esempio, l’identificazione e trattamento di una infezione da Helicobacter pylori o la presenza di una gastrite di tipo autoimmune non diagnosticata con conseguente miglioramento dello stato di salute del paziente.

«Confidiamo che, dopo un’ulteriore convalida in studi più grandi e rappresentativi della popolazione generale, l’utilizzo di questo test possa in futuro migliorare la prevenzione del cancro gastrico e aumentare il tasso di sopravvivenza dei soggetti con una diagnosi precoce» conclude Renato Cannizzaro, direttore della Gastroenterologia oncologica e sperimentale.