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Progressi nella diagnosi precoce del cancro gastrico

venerdì 19 marzo 2021

Uno studio di proteomica sulle forme precancerose del tumore gastrico consolida una prospettiva innovativa e multidisciplinare sperimentata al CRO

Nei giorni scorsi sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Gastric Cancer i risultati di uno studio di proteomica condotto da un gruppo multidisciplinare a cui partecipano il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, il Policlinico San Matteo di Pavia e l’Università di Magdeburgo (Germania). Si tratta di una ricerca molto specifica, basata su una lesione precancerosa relativamente rara e ancora poco studiata, la gastrite cronica atrofica autoimmune, ma i cui risultati sono particolarmente utili nel consolidare un modello innovativo per la comprensione dell’evoluzione del cancro gastrico e dei tumori neuroendocrini.

Lo studio - spiegano Valli De Re e Ombretta Repetto, della Facility di Bio-Proteomica del CRO - ha messo a confronto due gruppi di pazienti distinti, uno composto da soggetti con gastrite cronica atrofica autoimmune e uno composto da soggetti con cancro gastrico. L’analisi comparativa delle proteine presenti nel tessuto gastrico dei due gruppi ne ha evidenziate 53 con livelli di espressione significativamente diversi e dunque potenzialmente coinvolte nell’evoluzione a cancro gastrico. La differenza più rilevante riguarda il ciclo dell’acido tricarbossilico, detto anche ciclo di Krebbs, fondamentale per tutte le cellule che utilizzano ossigeno per la produzione di energia.

L’analisi delle proteine potrebbe dunque portare al riconoscimento di persone con gastrite cronica atrofica autoimmune ad alto rischio per una possibile evoluzione della patologia in cancro gastrico. Applicando a questo gruppo le tecniche di endoscopia avanzata è possibile dunque anticipare la diagnosi e le conseguenti terapie, che in fase precoce sono molto efficaci. L’analisi è stata estesa inoltre ai familiari di primo grado dei soggetti esaminati, per approfondire eventuali fattori di predisposizione genetica e raccogliere ulteriori dati utili in chiave di prevenzione.

«Questo studio apre una prospettiva nuova e del tutto originale sui tumori gastrici, una prospettiva che mette a frutto vent’anni di lavoro del team multidisciplinare del CRO e ci incoraggia a proseguire», spiega Renato Cannizzaro, direttore della struttura di Gastroenterologia Oncologica Sperimentale. «È l’inizio di una caratterizzazione nuova che unisce la caratterizzazione familiare, quella bioumorale e quella istologica e ci permette già oggi di identificare precocemente i pazienti ad alto rischio da seguire con estrema attenzione e di studiare da vicino la cancerogenesi del cancro gastrico, quinto tumore al mondo per incidenza con una sopravvivenza a 5 anni del 30%.»

«Questo percorso nasce grazie a una collaborazione perfettamente traslazionale, che parte da un reparto clinico che ha sempre visto nel laboratorio un punto di riferimento e ha contribuito ad alimentare la biobanca istituzionale di materiale biologico utile per ricerche ad ampio spettro, fin dalle lesioni precancerose», aggiunge Agostino Steffan, direttore della struttura di Immunopatologia e Biomarcatori Oncologici e responsabile della Biobanca del CRO. «Dunque è un lavoro che nasce da un’esigenza clinica, arriva al laboratorio per una valutazione e ritorna al clinico con risposte che gli sono utili anche in chiave di prevenzione oncologica».