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L'AIDS è ancora una minaccia

mercoledì 1 dicembre 2021

Nella giornata mondiale dedicata alla lotta contro l'infezione da HIV, il CRO riafferma il suo impegno nella ricerca contro i tumori associati, in stretta collaborazione con la comunità medica mondiale

World AIDS Day 2021

Dopo 40 anni dal riscontro dei primi casi di AIDS, il virus HIV costituisce ancora una minaccia. Secondo i dati dell’ultimo report UNAIDS, nel 2020 ci sono stati in tutto il mondo 1,5 milioni di nuove diagnosi di infezione da HIV e sono 38 milioni le persone che vivono con l’infezione da HIV.

In Italia, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità hanno rilevato una tendenza alla diminuzione delle nuove infezioni (tasso di notifica di 4,2 casi per 100.000 nel 2019; 2,2 casi per 100.000 nel 2020). La diminuzione è risultata più elevata nei giovani, nel Nord Italia e meno al Centro. Questi dati hanno risentito chiaramente dell’emergenza Covid-19. La pandemia da SARS CoV-2 ha gravato in modo pesante sui sistemi sanitari di tutti i Paesi e ha provocato discontinuità dell’attività dei servizi di diagnosi e cura delle altre patologie, compreso l’accesso al test HIV. 

In Europa rimane rilevante anche l’elevata prevalenza (80% in Italia) dei “late presenters”, ossia delle persone la cui diagnosi di HIV avviene nella fase avanzata dell’infezione e spesso in concomitanza alla diagnosi di AIDS. L’accesso precoce al test rende possibile l’attivazione tempestiva della terapia antiretrovirale, che blocca in modo significativo l’evoluzione dell’infezione verso l’AIDS. La campagna European testing week 2021, attiva in tutta Europa nella settimana della giornata mondiale dell’AIDS, ha lo scopo di sensibilizzare sulla prevenzione del contagio da HIV e si avvale dell’attività di check point informativi, ospedalieri ed extraospedalieri, che eseguono senza prenotazione test diagnostici per HIV.

A livello internazionale, in occasione della giornata mondiale AIDS 2021, l’UNAIDS ribadisce l’importanza di porre fine alle diseguaglianze tra persone e popolazioni, perché esse contribuiscono in modo determinante alla diffusione in tutto il mondo dell’AIDS e delle altre pandemie, Covid-19 compreso. Conflitti, alti livelli di povertà e scarsità di infrastrutture sanitarie sono le principali barriere che limitano l’accesso alla diagnosi e alla terapia dell’infezione da HIV nei paesi in via di sviluppo. Stigma e discriminazione, come pure la disinformazione, sono invece le principali barriere dei paesi industrializzati. I pazienti con tumori associati ad HIV non ne sono esenti. 

Nell’era della terapia antiretrovirale altamente efficace, i tumori sono la principale causa di morbidità e mortalità dei pazienti HIV-positivi. Nonostante la nuova terapia antiretrovirale abbia ridotto le complicanze infettive da germi opportunisti e abbia migliorato la tolleranza alla terapia antiblastica, i pazienti con tumori-HIV spesso non vengono trattati in modo adeguato e continuano a essere esclusi da tutti gli studi della popolazione generale focalizzati sui nuovi farmaci.

Il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano continua a essere in prima linea nella lotta contro i tumori associati ad HIV, con ampio riconoscimento internazionale. Un team di ricercatori e clinici del nostro Istituto ha appena pubblicato sulla rivista internazionale Blood un’estesa caratterizzazione clinico-patologica delle neoplasie ematologiche associate ad HIV. L’articolo analizza anche il divario prognostico esistente fra i pazienti gestiti da Centri con specializzazione in HIV e quelli gestiti dai Centri oncologici non specializzati. La sopravvivenza dei primi è migliorata progressivamente nel tempo ed è ora molto simile a quella dei pazienti della popolazione generale, mentre quella degli altri è rimasta infausta. La gestione dei pazienti con tumori in HIV richiede un approccio multidisciplinare e deve avvalersi dell’integrazione fra ricerca clinica e ricerca di base, com’è avvenuto nel nostro Istituto.

Il ritardo diagnostico, che in queste neoplasie è particolarmente rilevante, viene identificato come una delle cause dell’alta percentuale (>70%) di pazienti con stadio avanzato III°–IV° di malattia al momento dell’inizio della terapia oncologica. L’attivazione di programmi di prevenzione e sorveglianza oncologica sono quindi una delle priorità dell’oncologia in HIV. Le raccomandazioni sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce dei tumori HIV elaborate dall’equipe della Clinica HIV del CRO di Aviano sono state inserite nelle “Linee guida nazionali sulla gestione e terapia dell’infezione da HIV” promosse dal Ministero della Salute. In particolare, le strategie di prevenzione includono l’inizio precoce della terapia antiretrovirale, l’abolizione del fumo di sigaretta e dell’abuso di alcool, la terapia dei virus dell’epatite da HBV ed HCV per la prevenzione dell’epatocarcinoma e la vaccinazione contro il papilloma virus per la prevenzione dei carcinomi del canale anale e della cervice uterina.

Il CRO collabora inoltre con il Centro Operativo AIDS dell'Istituto Superiore della Sanità e con l'ISTAT all'aggiornamento annuale dello stato in vita di tutte le persone incluse nel Registro Nazionale AIDS.