I numeri del cancro in Italia 2024
Presentato a Roma il 14esimo Rapporto nazionale AIOM. Il 50% dei cittadini che si ammalano oggi è destinato a superare definitivamente la malattia

‘I numeri del cancro in Italia 2024’, presentato oggi a Roma, è la pubblicazione ufficiale che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e terapia delle neoplasie grazie al lavoro di AIOM, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica, AIRTUM, l’Associazione Italiana Registri Tumori, di Fondazione AIOM, Osservatorio Nazionale Screening, PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPeC-IAP).
Anche questa 14esima edizione è stata curata da Diego Serraino, già direttore della struttura di Epidemiologia oncologica del CRO di Aviano, con la collaborazione di Luigino Dal Maso, direttore facente funzioni dell’Epidemiologia oncologica del CRO e del Registro tumori del Friuli Venezia Giulia.
I NUMERI. Nel 2024, in Italia, sono stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore: 214.500 negli uomini e 175.600 nelle donne. Si tratta di numeri sostanzialmente stabili rispetto al biennio precedente. Una tendenza favorevole, a cui si accompagna un altro dato positivo: la mortalità per cancro nei giovani adulti 20-49enni, in 15 anni (2006-2021), è diminuita del 21,4% nelle donne e del 28% negli uomini. È significativa, in particolare, la riduzione dei decessi per carcinoma polmonare in entrambi i sessi: meno 46,4% nelle donne e meno 35,5% nei maschi.
Un terzo elemento positivo, determinato soprattutto dai progressi nelle terapie, è costituito dal costante incremento del numero di persone che vivono dopo la diagnosi di tumore: nel 2024 sono circa 3,7 milioni. E la metà dei cittadini che oggi si ammalano è destinata a guarire, perché avrà la stessa attesa di vita di chi non ha sviluppato il cancro.
Ci sono, però, aree su cui è necessario più impegno, a partire dai tre programmi di screening. Serve più attenzione anche agli stili di vita: il 24% degli adulti fuma, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 18% consuma alcol in quantità a rischio per la salute. E si registra un boom di sedentari, aumentati dal 23% nel 2008 al 28% nel 2023.
Il tumore più frequentemente diagnosticato in Italia, nel 2024, è il carcinoma della mammella (53.686 casi), seguito da colon-retto (48.706), polmone (44.831), prostata (40.192) e vescica (31.016).
LA PREVENZIONE. “La sfida deve essere quella d’investire in prevenzione, promuovendo stili di vita sani, a partire da un’alimentazione corretta, associata all’attività fisica”, scrive il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, nella prefazione del volume. “Oggi sappiamo che l’errata alimentazione incide per circa il 35% sull’insorgenza dei tumori e che la dieta mediterranea riduce del 10% la mortalità complessiva, prevenendo lo sviluppo di numerosi tipi di cancro. Allo stesso tempo occorre promuovere una maggiore partecipazione ai programmi di screening, fondamentali per diagnosticare precocemente una patologia e aumentare notevolmente le possibilità di guarigione, perché soprattutto in alcune Regioni non si registrano le adesioni auspicate. L’ambizione oggi è quella di garantire, in un futuro non troppo lontano, lo screening per il tumore al polmone, che a oggi è tra le patologie tumorali più diffuse tra gli uomini”.
PIU’ GUARIGIONI. Il volume contiene un’analisi della mortalità dei 20-49enni in Italia dal 2006 al 2021, che ha evidenziato un netto calo generale dei decessi per neoplasia in entrambi i sessi. I dati dei Registri Tumori indicano anche un costante aumento della prevalenza, cioè del numero di persone che vivono dopo la diagnosi, circa l’1,5% l’anno nell’ultimo decennio (1,6% nelle donne e 1,3% negli uomini).
“Oggi sono quasi 3,7 milioni (3.661.499) di cittadini, il 6,2% dell’intera popolazione”, spiega Serraino. “E la metà delle persone che si ammalano di cancro nel 2024 è destinata a guarire. Per quanto riguarda i tumori ginecologici, la probabilità di guarigione per le donne colpite, nello scorso decennio, da tumore del corpo dell’utero è stata del 69%, per il collo dell’utero del 58%, per l’ovaio del 32%. È evidente il ruolo della diagnosi precoce nell’aumentare le probabilità di superare definitivamente la malattia. Nel carcinoma della mammella è pari complessivamente al 73%, ma passa dal 99% nello stadio I all’81% nello stadio II per scendere al 36% nel III e IV. Considerando tutti gli stadi, chi si è ammalato di tumore del colon-retto ha una probabilità di guarire del 56%, dal 92% se la malattia è diagnosticata in stadio precoce al 71% in stadio II”.