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L'Intelligenza artificiale in Oncologia

martedì 31 ottobre 2023

Il professor Renato Cannizzaro ne ha parlato al congresso della Società Italiana di Medicina Interna. "L'IA aiuterà i gastro-enterologi nei diversi aspetti dello screening"

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A che punto è l'Intelligenza artificiale in campo sanitario? L'argomento è stato al centro del congresso della SIMI, la Società Italiana di Medicina Interna, che si è tenuto a Rimini dal 20 al 22 ottobre. Tra i protagonisti c'era anche Renato Cannizzaro, professore associato di Gastroenterologia all'Università di Trieste e direttore della SOC Gastroenterologia Oncologica e Sperimentale del CRO.

Considerate le preoccupazioni circa le minacce a privacy e sicurezza, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per migliorare l’assistenza in oncologia? “Di certo – afferma Cannizzaro – i rapidi progressi nell’intelligenza artificiale richiedono robusti regolamenti che in Cina, Europa e Stati Uniti devono ancora essere implementati. Tuttavia, i timori riguardanti la sicurezza non annullano l’enorme potenziale dell’IA se sapremo cogliere il vantaggio di questa risorsa come potente amplificatore del potenziale umano. Si stima che il settore dell’intelligenza artificiale sanitaria passerà dai 15 miliardi di dollari del 2023 a 103 miliardi di dollari entro il 2028 e una sua vasta implementazione potrebbe portare a sostanziali progressi nella diagnostica predittiva, compresa la diagnosi precoce del cancro”.

Le neoplasie del tratto gastrointestinale superiore sono responsabili del 35% dei tumori gastrointestinali e di 1,5 milioni di decessi ogni anno, in tutto il mondo. Purtroppo, la sopravvivenza è ancora scarsa negli stadi più avanzati della malattia. La loro incidenza, inoltre, rimarrà elevata nel prossimo decennio per l’invecchiamento della popolazione.

“Al momento – spiega ancora Cannizzaro – la diagnosi precoce e lo screening/sorveglianza dei pazienti ad alto rischio rappresentano il più importante intervento efficace per ridurre l’incidenza e la mortalità”. Un adeguato campionamento istologico consente la stratificazione del rischio per i pazienti con condizioni o lesioni precancerose. Tuttavia, l’endoscopia diagnostica del tratto gastrointestinale superiore ha una mancata diagnosi nel 10% dei casi (falsi negativi). Ma l’IA potrebbe aiutare a erodere il margine di queste mancate diagnosi.

“L’applicazione in tempo reale dell’intelligenza artificiale per il rilevamento e la caratterizzazione delle neoplasie del tratto gastrointestinale superiore – spiega il professor Cannizzaro – si basa principalmente su algoritmi di Deep Learning che consentono l’estrazione automatica delle caratteristiche di input richieste per il riconoscimento delle lesioni”.

“Un vantaggio unico del DL rispetto all’occhio umano – prosegue Cannizzaro – è la sua capacità di esplorare tutti i ‘pixel’ di ciascuna immagine, in tutte le immagini consecutive di un’endoscopia del tratto gastrointestinale superiore, senza alcuna mancanza transitoria di attenzione o stanchezza. L’IA evidenzia con un quadrato o un cerchio una lesione sospetta, suggerendo una diagnosi e differenziando clinicamente tra due o più diagnosi. Ma può anche prevedere la profondità d'invasione di lesioni neoplastiche visibili e differenziare il tessuto neoplastico da quello non tumorale o dalla presenza di condizioni precancerose, come l’atrofia gastrica”.

Il cancro del colon retto (CRC) è il terzo tumore più comune al mondo, con alti tassi d'incidenza nei Paesi ad alto reddito. “Il programma di screening endoscopico – conclude Cannizzaro – può ridurre notevolmente l’incidenza e la mortalità del cancro del colon-retto. Il recente sviluppo di applicazioni di IA aiuterà i gastro-enterologi nei diversi aspetti dello screening nella pratica quotidiana”.